A seguito delle novità introdotte da Decreto Dignità e della prassi dell’Agenzia delle Entrate il Mise viene limitato, a decorrere dal periodo d’imposta 2018, il credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo.
Prima di esaminare le novità ricordiamo che:
- Il credito d’imposta è finalizzato ad incentivare, e di conseguenza “premiare”, le imprese che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo;
- Il credito d’imposta è pari al 50% di tutte le spese ammissibili, con un limite annuo elevato a 20 milioni di euro, ed ha natura incrementale, in quanto è riconosciuto a tutte le imprese che effettuano nell’anno investimenti in attività di ricerca e sviluppo in eccedenza rispetto alla media dei medesimi investimenti realizzati nel triennio 2012-2014;
- Il credito spetta a condizione che la spesa ammissibile in ciascun periodo d’imposta ammonti almeno ad € 30.000;
- Il credito d’imposta è utilizzabile solo in compensazione, senza alcun limite, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui i costi sono stati sostenuti, esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’agenzia delle Entrate.
Ciò premesso, a decorrere dal periodo d’imposta 2018, con il decreto Dignità non sono più ammissibili i costi sostenuti per l’acquisto, anche in licenza d’uso, di beni immateriali, se derivanti da operazioni intercorse con imprese appartenenti al medesimo gruppo, includendo anche le imprese collegate. Inoltre il credito per l’acquisto dei beni immateriali è vincolato al loro utilizzo diretto ed “esclusivo” nello svolgimento di attività di ricerca e sviluppo considerate ammissibili al beneficio. Con la risoluzione n. 46/E del 22 giugno 2018, l’agenzia delle Entrate ed il Mise hanno introdotto il concetto di rischio finanziario, in base al quale sono esclusi dal beneficio gli investimenti privi del requisito di rischio finanziario, nonché di insuccesso tecnico, che dovrebbero caratterizzare tipicamente gli investimenti in ricerca e sviluppo. Per approfondimenti si rinvia a www.agenziaentrate.gov.it e www.legacoop.coop/rns .