L’inserimento lavorativo dei migranti fra sfide e opportunità| Si conclude “Cogenerare valore”, progetto di Legacoop Veneto con il contributo della CCIAA Treviso e Belluno

Ostacoli culturali e difficoltà linguistiche. Ma anche progetti innovativi per favorire l’accesso dei migranti al mondo del lavoro e, più in generale, la loro inclusione nel tessuto territoriale.
Questo è quanto emerso venerdì 10 gennaio, nel corso del workshop online dal titolo Gli ostacoli all’inserimento socio-lavorativo del personale immigrato, realizzato da Legacoop Veneto, con la collaborazione della società di consulenza e formazione, Isfid Prisma.
L’evento costituisce la tappa conclusiva del progetto Cogenerare valore – Azioni Cooperative di Inclusività e Sostenibilità Lavorativa, realizzato con il contributo della Camera di Commercio di Treviso e Belluno.
Si è trattato di un confronto a più voci che ha visto la partecipazione di attori istituzionali locali – Veneto LavoroAssociazione dei comuni della Marca Trevigiana e Cgil Treviso – e rappresentanti delle cooperative con sede nelle province di Treviso e Belluno.

L’INDAGINE DI ISFID PRISMA

L’incontro ha visto come base di partenza i risultati dell’indagine condotta da Isfid Prisma fra le imprese cooperative dell’area.
Quali sono i dati emersi dallo studio? A illustrarli Fabrizio Collauto, responsabile dei Servizi al lavoro della società.
Se da un lato persistono difficoltà culturali e linguistiche che complicano il processo di integrazione del personale immigrato nel contesto economico e produttivo locale, dall’altro molte cooperative stanno sperimentando progetti innovativi – ad esempio l’housing sociale – per favorirne l’accesso. Si tratta di azioni sistemiche che non si limitano all’inclusione dei migranti nel contesto economico e produttivo, ma anche nelle altre sfere della vita sociale: la casa, la mobilità e l’accoglienza.

IL CONTRIBUTO DELLE ISTITUZIONI AL DIBATTITO

Raffaella Bordin, dirigente dell’Unità organizzativa territoriale di Treviso e Belluno per Veneto Lavoro, ha illustrato le nuove politiche attive del lavoro promosse dalla Regione del Veneto che contemplano anche strumenti per facilitare l’inserimento lavorativo delle persone immigrate. Paola Roma, presidente dell’Associazione comuni della Marca Trevigiana, ha condiviso l’esperienza del territorio nella creazione di un fondo di garanzia per l’Abitare. Infine, Mauro Visentin, segretario generale della Cgil di Treviso, ha sottolineato l’importanza di sviluppare iniziative mirate a supportare questo specifico target di lavoratori, evidenziando il legame fra integrazione lavorativa e benessere sociale.

IL PUNTO DI VISTA DI LEGACOOP VENETO

Accoglienza, convergenza fra domanda e offerta di lavoro, dignità dei lavoratori sono punti chiave dell’operato della nostra associazione e rispondono ai principi base del modello imprenditoriale cooperativo e della sua vocazione sociale.
Lo ribadisce Michele Pellegrini, coordinatore dell’Area Treviso-Belluno di Legacoop Veneto, che ha sottolineato come in un contesto così complesso il mondo cooperativo può fare leva su alcuni vantaggi competitivi che lo distinguono dalle altre imprese:

  1. Il duplice ruolo: le cooperative non solo necessitano di manodopera, ma nel settore sociale vantano competenze consolidate nell’integrazione di persone straniere, attraverso progetti specifici, come quelli di housing sociale.
  2. La cooperazione tra cooperative: questa sinergia non deve limitarsi alla gestione della filiera di cui al primo punto, ma può essere utilizzata per sviluppare soluzioni condivise che massimizzino l’impatto e minimizzino i costi per ogni singola realtà.
  3. Un obbligo valoriale: le cooperative, specialmente quelle di lavoro (sociali e non), hanno il dovere di perseguire il bene del socio-lavoratore, differenziandosi dalle imprese a scopo di lucro.

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