A marzo scorso, dopo la presentazione pubblica, Legacoop Veneto aveva distribuito in maniera capillare alle cooperative un manuale con le strategie di gestione e prevenzione dello stress da lavoro correlato, realizzato a seguito dell’indagine svolta nell’ambito del progetto “La prevenzione del rischio stress lavoro correlato: strategie di work life balance nello smart working e nel lavoro in presenza nell’attuale scenario sanitario”. Il progetto avviato nel 2021 è promosso da Legacoop Veneto e Inail-Direzione regionale Veneto, con la collaborazione di Isfid Prisma.
In seguito, entro il mese di giugno a un campione di cooperative è stato somministrato un questionario per misurare l’efficacia delle azioni messe in campo dal progetto a partire proprio dal manuale operativo. Nel campione, cooperative del settore culturale che gestiscono musei, cinema e biblioteche, del settore sociale di tipo A e B che operano all’interno di ospedali e Comuni, del settore servizi (es. pulizie) e produzione lavoro.
Ora, dopo l’analisi dei questionari curata dalla stessa Legacoop Veneto in collaborazione con Isfid Prisma, è possibile tirare le fila sull’impatto del progetto all’interno delle realtà coinvolte e in particolare sulla qualità della vita dei lavoratori. Il 100% degli intervistati come prima cosa ritiene molto utili le schede operative riportate nel manuale e il 97% si sente più consapevole nella gestione di situazioni legate allo stress lavorativo e reputa efficaci le azioni suggerite.
Relativamente allo smart working, la maggior parte delle cooperative ha organizzato con più sistematicità gli orari di reperibilità e le modalità di monitoraggio di quanto svolto, ha inoltre provveduto a calendarizzare riunioni di condivisione per evitare il rischio di isolamento sociale, che risultava essere tra i disagi più avvertiti dai lavoratori.
Per quanto riguarda il lavoro in presenza, gli intervistati hanno notato una maggiore comunicazione e disponibilità all’interno delle cooperative nell’ affrontare le problematiche e i disagi anche psicologici dettatati spesso da stati di ansia che l’emergenza sanitaria e l’incertezza generale hanno fatto emergere.