Si rafforza ulteriormente la collaborazione tra Legacoop Veneto e Inail, con la partenza a breve di un nuovo progetto per supportare i lavoratori delle associate nell’affrontare questa congiuntura complessa, che così profondamente ha mutato l’organizzazione del lavoro e le sue modalità operative, con risvolti anche sociali, psicologici ed emotivi.
“La prevenzione del rischio stress lavoro correlato: strategie di work life balance nello smart working e nel lavoro in presenza nell’attuale scenario sanitario” è il titolo dell’iniziativa che vede in prima linea anche Isfid Prisma. L’obiettivo è far emergere le tipologie di stress causate dal lavoro in presenza e dal lavoro a distanza in questo periodo di emergenza sanitaria, per poi fornire ai lavoratori e alle stesse imprese gli strumenti necessari a limitarne i rischi ed evitare l’evoluzione in situazioni dannose per il loro benessere.
Attraverso una prima fase di indagine si andranno a intervistare da un lato le lavoratrici e i lavoratori che continuano a operare (o dovranno riprendere a farlo) a stretto contatto con i colleghi, ma anche con clienti, utenti e/o pazienti, condividendo spazi comuni, magari senza il necessario distanziamento sociale, e vivendo per questo sentimenti di paura e di ansia, dall’altro chi opera ormai da mesi in modalità smartworking, correndo dall’altra parte il rischio di isolamento sociale, demotivazione o quello che viene definito tecnostress, ossia lo stress generato dall’uso continuativo di apparecchi digitali e tecnologici. Per tanti si aggiunge poi il timore per il futuro e la tenuta del proprio posto di lavoro.
Il progetto prevede il coinvolgimento delle cooperative dei settori del welfare (sociale e sanitario), della cultura, del consumo, dei trasporti, dei servizi, del manifatturiero e di produzione lavoro.
I loro lavoratori saranno intervistati, con modalità in presenza o in videoconferenza, attraverso uno strumento di rilevazione predisposto ad hoc, il “termometro emozionale”, finalizzato a misurare i livelli di stress attraverso semplici domande che vanno ad esplorare sia la sfera delle emozioni e degli stati d’animo che gli eventuali disagi vissuti nell’ambiente di lavoro, sia che esso sia svolto presso la sede della cooperativa o da remoto in modalità smartworking.
Dopo questa prima fase di colloqui, condotti da qualificati consulenti di Isfid Prisma, sarà poi attivato anche un centralino (telefonico o tramite piattaforme per conferenze online) per i lavoratori che abbiano bisogno di un primo supporto per affrontare situazioni di difficoltà. A loro disposizione un team di esperti che cercheranno di intervenire suggerendo strategie di risoluzione adeguate.
Sulla base di quanto emerso dall’indagine e dalle chiamate al centralino saranno definite e diffuse alcune utili “buone prassi” per prevenire e ridurre il rischio di stress lavoro correlato e evitando situazioni nocive non solo per il benessere del lavoratore ma anche per le imprese.
Non mancherà, come sempre, la misurazione finale dell’impatto del progetto e delle buone pratiche condivise, effettuata attraverso la somministrazione di un questionario che rileverà l’aumento della consapevolezza delle imprese rispetto alla tematica, la migliore autovalutazione dei singoli lavoratori in merito ai propri livelli di stress, infine la riduzione effettiva delle situazioni di stress qualora si fossero riscontrate.